Silenzio di AstraZeneca, Burioni: "Stanno demolendo la loro reputazione"
"Si leggono notizie inquietanti sul vaccino anti-Covid-19 prodotto da AstraZeneca, la gente si preoccupa e la multinazionale rimane in un religioso silenzio" dice Burioni

Burioni
"Si leggono notizie inquietanti sul vaccino anti-Covid-19 prodotto da AstraZeneca, la gente si preoccupa e la multinazionale rimane in un religioso silenzio, anzi - sottolinea Burioni - per essere precisi, nel momento in cui la Germania ha bloccato il suo vaccino, ha rilasciato questa tranquillizzante e convincente dichiarazione: 'La sicurezza del nostro vaccino è stata ampiamente studiata nei trial di Fase 3 e i dati revisionati da esperti confermano che il vaccino è generalmente ben tollerato'. Niente male, direi", scrive Burioni.
"Ora è bene chiarire una cosa: i vaccini, come tutti i farmaci e tante altre cose - ricorda il virologo del San Raffaele di Milano - sono una questione di fiducia. Io guido la mia automobile perché mi fido degli ingegneri che hanno progettato i freni e sono convinto che, nel momento del bisogno, mi consentirebbero di fermarmi. Nel momento in cui non mi fido più dei freni, in macchina non ci salgo. Per cui - sottolinea - nel momento in cui si diffondessero preoccupazioni sul funzionamento dei freni dell’auto che possiedo, io mi aspetterei immediatamente una spiegazione esauriente e tranquillizzante della casa produttrice, in grado di farmi capire quali problemi ci sono stati, perché ci sono stati e perché non mi devo preoccupare e non rottamare la mia auto".
"Per il vaccino AstraZeneca, in una situazione di grande paura e incertezza della gente - rileva Burioni - nulla di questo è successo. Un’azienda che conta oltre 76mila dipendenti e che ha realizzato nel 2020 molti miliardi (miliardi, non milioni) di utili rimane nel silenzio e non si degna di tranquillizzare le persone che si sono fidate del suo lavoro e sulla base di questa fiducia si sono fatte iniettare un vaccino. Silenzio totale. Questa è una scelta legittima, ma - chiarisce - che io non approvo. Evidentemente, in questo momento le priorità di AstraZeneca (che io non conosco e non riesco a comprendere, visto che stanno assistendo alla distruzione totale e definitiva della loro reputazione mondiale) sono diverse da quelle della salute pubblica, e personalmente non ho nessuno strumento - conclude il virologo - che mi consenta di forzarli a parlare e a tranquillizzare la gente".